COMUNICATO IN MERITO ALLA DETERMINAZIONE AGID 36/2018 del 12 febbraio 2018 – Riorganizzazione del dominio di secondo livello (sld)

AGID – Agenzia per l’Italia Digitale ha determinato con provvedimento 36/2018 quanto segue:

“L’assegnazione dei domini di terzo livello nel dominio “.gov.it” è riservato alle sole amministrazioni centrali dello Stato indicate all’elenco delle amministrazioni pubbliche individuate ai sensi dell’articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 e successive modificazioni e pubblicate annualmente in G.U.

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I sottodomini di terzo livello sotto il dominio “.gov.it” utilizzati dalle pubbliche amministrazioni che non rientrano fra quelle definite all’art.1 potranno essere utilizzati fino al 30/06/2018. Dal 1/7/2018 al 31/12/2018 verrà mantenuta la configurazione dei DNS al fine di preservare l’accesso ai servizi con gli URL
obsoleti.

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Le pubbliche amministrazioni territoriali e scolastiche che utilizzano attualmente il nome a dominio “.gov.it” si adeguano a quanto indicato nel precedente comma entro un anno solare dalla data di emissione della presente Determinazione”

http://trasparenza.agid.gov.it/archivio28_provvedimenti_0_121520_791_1.html

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Alla luce di quanto riportato, ritengo doverose alcune considerazioni personali.

Sono anni che si preme verso la direzione del .gov.it e ritrovarsi, dopo tante ore/giorni (e soldi) spesi di fronte a una comunicazione del genere si resta un po’ perplessi.

Seguo comuni e scuole che hanno vissuto il passaggio al .gov.it non senza dolori, tra trasferimento di indirizzi mail, attivazione spid, modifica di brochure e modelli cartacei, biglietti da visita, file xml di anac, attivazione https…

Mi chiedo, che senso ha distruggere tutto questo, e ancor più obbligare a NON avere il .gov.it?

Significa tornare a effettuare il procedimento inverso comportando ulteriori spese e perdite di tempo. Trasferire lo spazio web, i contenuti, i vari portali e blog, gli account di posta di un comune, i vari puntamenti dns (suap, istanze online) non è cosa da poco. E chi paga?

Era proprio necessaria una disposizione di questo tipo? E, ancor peggio, era proprio necessario renderla retroattiva dando solo pochi mesi di preavviso?

Ad aggravare il fatto alcuni enti hanno perso il diritto al vecchio .it in quanto domini acquistati da aziende o bot con scopo di lucro (un po’ come si faceva anni fa per accaparrarsi i nomi e come, temo, si tornerà a fare in futuro se questo provvedimento venisse applicato così come è). Spunteranno ancora i siti .org, .com, .eu e spazio alla fantasia…

Viene anche meno il senso di una pubblica amministrazione più “unita” (stesso sottodominio, servizi su spid, garanzia dei dati…) per cui da tempo, nel mio piccolo, spingo con tutte le forze.

Esprimo l’auspicio che arrivino aggiornamenti e integrazioni positive, anche contando sul Vostro prezioso contributo, con la speranza che venga aperto con dialogo aperto e costruttivo con la collaborazione di tutta la community e di quanti lavorano nella pa, sperando in un cambiamento di direzione e perseguendo l’obiettivo comune e più nobile di una razionalizzazione dei servizi delle Pubbliche Amministrazioni in nome dell’efficienza e del risparmio, a completo vantaggio dei cittadini, per un paese davvero Digitale.

Dott. Marco Milesi

Iniziative svolte a sostegno

Ultimi eventi

  • 09/03/2018 – Pubblicazione da parte del MIUR di un documento riguardante la migrazione al dominio .edu.it – http://www.miur.gov.it/web/guest/-/migrazione-delle-istituzioni-scolastiche-dal-dominio-gov-it-a-quello-edu-it-
  • 15/02/2018 – Ritiro delle FAQ da parte di agid – Riporto la copia delle faq ritirate (dalla cache di Google)

    Con la Determinazione n. 36/2018 vengono definiti i criteri di riorganizzazione del dominio di secondo livello (sld) “.gov.it” per amministrazioni locali e istituti scolastici. A supporto delle amministrazioni interessate, AgID pubblica le seguenti FAQ.
    D1. Perché è necessaria una riorganizzazione del dominio .gov.it così come previsto dalla Determinazione AgID n. 36/2018?
    R1. La Determinazione parte dalla linea di azione n. 60 del Piano Triennale per l’informatica nella PA 2017- 2019 (“Riorganizzazione del dominio .gov.it (link is external)”) e ha come obiettivo finale quello di rafforzare la riconoscibilità dei domini .gov.it e stabilendo criteri di assegnazione omogenei e coerenti. Il dominio .gov.it è individuato nelle sole amministrazioni centrali dello Stato, come avviene in ambito UE e USA. Coerentemente a questa impostazione, ogni altra amministrazione pubblica locale, nonché tutte le istituzioni scolastiche italiane, abbandoneranno progressivamente il dominio .gov.it.

    D2. Fino a quando un’amministrazione locale o un’istituzione scolastica potrà mantenere un dominio .gov.it?
    R2. Fino al 30 giugno 2018. Oltre questi termini, AgID garantirà alle amministrazioni interessate, almeno fino al 31 dicembre 2018, il mantenimento provvisorio del dominio gov.it. Questo avverrà attraverso un servizio di redirect sul dominio alternativo scelto e registrato dall’amministrazione e che quindi consentirà agli utenti di accedere al nuovo sito anche attraverso l’indirizzo “… .gov.it”. Tale servizio, in caso di effettiva necessità, potrà essere previsto fino e non oltre l’11 febbraio 2019.

    D3. Come devono comportarsi le amministrazioni locali o le istituzioni scolastiche che avanzano richiesta di registrazione al dominio .gov.it a partire dalla data di pubblicazione della Determinazione AgID n. 36/2018 fino al 13 marzo 2018?
    R3. Le amministrazioni locali e le istituzioni scolastiche possono ancora avanzare richiesta di registrazione di domini .gov.it ad AgID fino al termine ultimo del 13 marzo 2018. Tuttavia la validità del dominio sarà limitata al 30 giugno 2018, ferme restando le date di scadenza riportate nella FAQ n. 2.

    D4. Cosa succede ai siti delle istituzioni scolastiche dopo il 30 giugno 2018?
    R4. Le istituzioni scolastiche possono mantenere il dominio .gov.it fino alla naturale scadenza del loro contratto di canone con il proprio gestore, anche nel caso in cui questo superi la scadenza del 30 giugno 2018. In ogni caso entro tale data AgID, MIUR e Team per la trasformazione digitale definiranno un percorso di accompagnamento coerente con il lavoro che si sta svolgendo sul design dei siti scolastici (link is external) per garantire una migliore riconoscibilità e uniformità oltre a un processo di convergenza verso un dominio di terzo livello.

    D5. Cosa succede ai siti delle amministrazioni locali con dominio .gov.it dopo il 30 giugno 2018?
    R5. Le amministrazioni locali possono mantenere il dominio .gov.it fino alla naturale scadenza del loro contratto di canone con il proprio gestore, anche nel caso in cui questo superi la scadenza del 30 giugno 2018. La successiva migrazione di tali domini sul TLD “.it” deve rispettare le regole di Registro.it (link is external) (NIC).

    D6. Dove le amministrazioni locali e le istituzioni scolastiche possono fare domande o richiedere chiarimenti in merito al contenuto della Determinazione AgID n. 36/2018?
    R6. È possibile inviare domande di chiarimento sui contenuti della Determinazione all’indirizzo di posta che AgID ha attivato a supporto delle amministrazioni locali e istituzioni scolastiche: [email protected] (link sends e-mail) e discuterne pubblicamente sul Forum Italia.it nelle sezioni dedicate al “Piano Triennale (link is external)”.

  • 15/02/2018 – Pubblicazione FAQ di chiarimento da parte di AGID – link
  • 12/02/2018 – Determina AGID 36/2018

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